E allora eccoci qui… dal blog le “Sorelle Papille”…rispondiamo entusiaste, dopo varie consultazioni e sempre all’ultimo (nella speranza di poter essere prese in considerazione lo stesso…), al richiamo di un concorso pieno di ghiottissimi premi, con un ricettino che, come noi vive, di semplicità, tradizioni e bei ricordi!!
Come ogni ricetta che si rispetti anche questa possiede un passato ed il suo racconto inizia in un pomeriggio d’inverno alle porte del Natale di una ventina d’anni fa, in un piccolo paesino di montagna nell’Appennino Modenese. All’interno della cucina fremevano i preparativi per le pietanze tipiche delle festività, nell’ambiente un misto di profumi dolci e di legna bruciata nella vecchia stufa facevano da cornice ad una figura controluce china sul tagliere, intenta ad impastare la farina per preparare il suo dolce preferito. La figura era mia nonna Rosa e quello che stava preparando erano i “i suoi famosi tortelli”. Li preparava ogni anno, e benché fossero molto richiesti in famiglia e gli ingredienti si trovassero anche in altri periodi, lei continuava a prepararli solo a Natale; mi ero sempre chiesta il perché di questa scelta e quel pomeriggio senza accorgersene rispose alla mia domanda raccontandomi di come in un dicembre al tempo di guerra alcune donne meravigliose, fra cui lei, riuscirono, semplicemente cucinando, a portare un po’ di serenità nella vita di un paesino che era stato dato alle fiamme. Alla fine del 1943 i partigiani si stavano muovendo per scendere dalle montagne, da lì a poco sarebbero arrivati gli americani, e in quella zona rimaneva solo un piccolo gruppo di tedeschi che prima di abbandonare la postazione cercò di annientare ogni speranza della gente decidendo di dare fuoco al paese. Senza né casa né cibo i superstiti furono inizialmente soccorsi dagli abitanti delle località vicine che portarono loro i beni di prima necessità, ma vicino al Natale mia nonna e altre donne pensarono di unire le loro forze per preparare e distribuire queste “mezze lune ripiene” nel desiderio di addolcire quel momento amaro, anche se il sapore di questa prelibatezza non è proprio dei più dolci. Riuscirono a distribuirne un bel numero agli sfollati e quelli che avanzarono vennero suddivisi fra le famiglie delle signore che li avevano fatti. Da lì a qualche mese li avrebbero liberati ma mia nonna mi disse che fu quel momento a farle respirare… un’aria nuova.
Da quel pomeriggio ogni volta che cucino i suoi tortelli penso a lei, e penso anche a quale immenso privilegio sia essere la custode della sua tradizione culinaria e a che fortuna sia poter, attraverso la cucina, unire ad un tavolo gli amici, i parenti e la mia famiglia a condividere “un’arte”!
E ora, senza altri indugi, a te la ricetta!
INGREDIENTI
Ripieno
Castagne cotte e passate gr. 300
Marmellata d’amarene (tipo Modena) gr. 300
Marmellata di prugne gr. 200
Mostarda bolognese o sapore gr. 400
Noci e nocciole tritate gr. 300
Uvetta sultanina ammorbidita gr. 300
Zucchero cuc. 4
Pasta Frolla
Farina gr. 500
Zucchero gr. 150
Burro gr. 40
Uova 3
Lievito per dolci ½ busta
Liquore Sassolino ½ bicchiere
Scorza grattugiata e succo di ½ limone non trattato
PREPARAZIONE
Unire gli ingredienti del ripieno e conservarli in frigo fino a quando non si è pronti a riempire la pasta.
Amalgamare gli ingredienti lavorandoli delicatamente, tirare quindi la pasta frolla leggermente spessa in modo che non “strappi” nel momento in cui li chiuderete, mettere un cucchiaio di ripieno e ripiegare andando a formare una mezzaluna.
Friggere in un tegame dal diametro di 16/18 cm con olio di mais abbondante, sgocciolarli e asciugarli con carta assorbente per fritti. Disporli su una terrina a strati spruzzandoli, infine, con un goccio di Sassolino e spargendo su ogni strato un po’ di zucchero.
Questo post partecipa al concorso "vi regalo una storia d'amore" di Sigrid-
Il Cavoletto di Bruxelles